Arcidiocesi di Oristano
Oristano: Cattedrale
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27 febbraio 1999 FORANIA DI BUSACHI
Gesti concreti verso i Lazzaro del 2000
Il Mercoledì delle ceneri è iniziata la Quaresima con il rito dell'imposizione delle ceneri. Quaranta giorni di preparazione alla Settimana Santa e alla solennità della Pasqua, il momento liturgico più intenso di tutto l'anno. La diocesi Arborense si prepara a vivere questo tempo favorevole di ritorno al Padre nella prospettiva del grande giubileo del 2000 attraverso una serie di iniziative che vanno dai pellegrinaggi vicariali a momenti di preghiera, di riconciliazione, d'incontri (mondo degli studenti e lavoratori) come pure attraverso gesti concreti di carità verso i troppi "Lazzaro" di oggi che non godono affatto dei vantaggi del progresso, anzi Il convenire della vicaria sabato 27 febbraio nella parrocchiale di Busachi ha visto diverse comunità sorelle raccogliersi e rispondere all'invito del suo vescovo e pastore. Alla liturgia penitenziale è seguita la celebrazione eucaristica durante la quale mons. Tiddia ha ricordato a tutti che "Il Signore è sempre presente nella storia. L'Anno Santo, perciò, deve portarci a scoprire che Gesù Cristo vale Egli è tutto per noi". Questa nostra fede va pertanto tradotta nella vita di ogni giorno, la deve trasformare. Dobbiamo imparare ad essere quel lievito che fa fermentare tutta la pasta. E di pasta ce n'era davvero tanta in chiesa. Tante ceste e buste di viveri, di ogni genere, raccolte durante tutta la settimana e frutto della squisita generosità di questi paesi di collina (Allai, Busachi, Fordongianus, Neoneli, Ortueri, Samugheo, Ula Tirso, Villanovatruschedu), che andranno sulla tavola della Mensa del povero gestita dalle suore Giuseppine in Oristano. Dopo il Panis Caritatis (partito nella quaresima 1998), ecco ora anche un buon primo, unitamente alla calda accoglienza che le religiose e i volontari espandono tutti i giorni col loro servizio a favore degli ultimi. E' Gesù che c'insegna a riconoscere Dio nel volto di ogni uomo e a considerare suoi figli, e quindi nostri fratelli, tutti gli uomini, così come ci ricordava anche il nostro martire sardo don Graziano Muntoni nella sua ultima omelia (23.12.1998) ad Orgosolo. San Giacomo e lo stesso Gesù stesso ci ripetono che non si da autentica fede senza le opere, senza il pane spezzato e condiviso, senza l'arte di farci prossimo, di tendere la mano e aprire il cuore alle necessità e sofferenze dei fratelli. Ecco perché la tradizione cristiana, che rifugge le astrattezze, ci ha tramandato una formula, quella delle "opere di misericordia corporale e spirituali". Esse aiutano ogni discepolo a crescere nella dimensione del dono e della condivisone in quanto lo dispone all'accoglienza di chi sta accanto a lui, perché come ci ha scritto Giovanni Paolo II nel suo messaggio per questa quaresima, "vi sono perduranti situazioni di miseria che non possono non scuotere la coscienza del cristiano, e richiamargli il dovere di farvi fronte con urgenza sia personalmente che in modo comunitario", questa vicaria ha appena cominciato a rispondere positivamente, si tratta ora di operare il salto di qualità, affinché la carità diventi modo di abituale del cristiano che non solo da ma anche si dona, a somiglianza del nostro Maestro e Signore sulla croce. Il presente articolo, unitamente alle foto della giornata, si trova anche nel sito non ufficiale della diocesi: http://arte.digiland.it/1486/mensa.htm.
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