Arcidiocesi di Oristano
Oristano: Cattedrale
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La diffusione del Cristianesimo risale a prima di Costantino La diffusione del Cristianesimo nel territorio dell'Arcidiocesi Arborense, rimonta a fase precostantiniana.
Fordongianus: S. Lussorio La Passio Sancti Luxurii, di redazione altomediovale, documenta una comunità cristiana in età dioclezianea (284-305 d.C.) a Forum Trajani (l'attuale Fordongianus). A tale comunità dobbiamo attribuire il primitivo santuario martiriale di San Lussorio, individuabile nella "cripta" della chiesa dedicata all'omonimo santo.
Santa Giusta: Basilica Altra "ecclesia" (assemblea dei cristiani), precedente la concessione del culto pubblico e ristiano ad opera di Costantino e Licinio (313 d.C.), deve supporsi ad Othoca (l'attuale Santa Giusta), che serba la memoria delle sante Giusta, Giustina ed Enedina, testimoni della propria fede cristiana durante una delle persecuzioni. A partire dal IV secolo è largamente documentata, sia nei cimiteri che nella suppellettile domestica, la sempre più larga adesione al cristianesimo degli abitanti della regione. Lucerne contrassegnate da simboli cristiani (la croce e il monogramma cristologico XP) sono attestate a Marrubiu, Arborea, Tharros, Sinis, Fordongianus. Tharros
Tharros: rovine e mare A Tharros sono documentati, tra il IV e il V secolo, i cristiani Karissimus (lodato per avere seguito i precetti di Cristo) e Beneria. A San Salvatore di Cabras è documentato Gaudentius. A Fordongianus restano segnati i nomi di Juliana, Petrus, Miccina, Flavius Rogatianus e Ingenua. Edifici chiesastici sorsero sia nelle città (Tharros, Forum Trajani), sia nelle campagne.A Nurachi, (antica Annuagras) sorge la Ecclesia Sancti Joannis, con battistero; a Cabras sorgono le chiese di San Giorgio e San Saturno; a San Vero Milis la chiesa di San Lorenzo; a Narbolia la chiesa di Sant'Andrea di Pischinappiu; a Bonarcado la chiesa della Vergine. L'organizzazione ecclesiastica L'organizzazione ecclesiastica nel territorio arborense è documentata a partire dal 484. Al Concilio di Cartagine, celebratosi in quell'anno per ordine di Unnerico, parteciparono anche i vescovi di Forum Trajani (Martinianus) e di Senafer-Comus (Bonifacius). Il Vescovo di Tharros è attestato, indirettamente, in una epistola di San Gregorio Magno del 599. Nel medesimo VI secolo ressero la Sede episcopale di Forum Trajani i vescovi Victore e Stefanus; mentre Helia fu probabilmente presule forotraianense nel secolo successivo. La geografia di Giorgio di Cipro, del VII secolo, offre l'elenco delle città della Sardegna dotate di cattedra episcopale: Karales, Turris, Senafer-Cornus, Sinis- Tharros, Sulcis, Forum Trajani. Lo stesso autore attesta l'esistenza di una nuova città, priva di vescovo, denominata Aristianis. XI secolo. Il Vescovo di Sinis-Tharros diviene Metropolita Entro l'XI secolo, il vescovo di Sinis-Tharros fu elevato dal Sommo Pontefice a rango di Arcivescovo Metropolita, avendo come diocesi suffraganee le Chiese di Santa Giusta, Terralba e Usellus. La ragione di questa promozione va, forse, ricercata nell'intento di salvaguardare il prestigio e la dignità religiosa del Vescovo dalla concorrenza dell'autorità del " |