Arcidiocesi di Oristano
Oristano: Cattedrale
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don Giuseppe Casti PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORECRISTO E RISORTO, ALLELUIA! Atti 10,34.37-43 ¨ Col 3,1-4 ¨ Gv 20,1-9 Cristo è risorto! Siamo al centro, alla sorgente della più grande e impensabile delle opere di Dio, nel cuore di tutti gli Alleluia delleternità e della storia. Le viscere della terra, le rocce del Golgota fremettero quel giorno di Pasqua con esultanza indicibile. Perché qui il mondo ricuperò la vita, lamicizia, la vicinanza e la prossimità di Dio. Più ancora, qui incominciò la novità assoluta della storia. Qui, luomo lontano da Dio ritornò a Lui, non come semplice creatura, figlio di Adamo, ma come figlio carissimo, per opera di Cristo, il Redentore, il Salvatore Risorto. Dio lo ha risuscitato il terzo giorno (1ª lettura ) Questo brano è estratto dal discorso che Pietro tiene davanti a Cornelio di Cesarea e alla sua famiglia per condurli alla conversione e al battesimo. In tutta la narrazione è presente lintenzione di Luca di mostrare come la fede in Cristo venga donata ad un pagano, senza che questo debba prima farsi Ebreo. Da questo fatto lapostolo Pietro deduce che Dio può largire la sua grazia a tutti gli uomini indistintamente. Ma che cosè la fede in Gesù Cristo? La risposta, in questa lettura, si articola in tre momenti. In ciascuno di questi momenti cè una parola chiave: "testimonianza". Gli apostoli sono testimoni del passato, di quanto Gesù ha compiuto in Galilea, Giudea e Gerusalemme (sguardo al passato). Gli stessi apostoli testimoniano la morte di Gesù e la sua vita presente, dopo che è risorto dai morti (sguardo al presente). Apostoli e Profeti insieme testimoniano che Gesù è giudice dei vivi e dei morti, giudicherà gli uomini passati, presenti e futuri e che per mezzo della fede in Lui tutti gli uomini potranno avere la remissione dei peccati e cominciare a vivere con Dio. Vide e credette (Vangelo) Il racconto sulla vita di Gesù non finisce con la sua sepoltura. Marco, Matteo, Luca, Giovanni continuano dicendo che Gesù è risuscitato. Questa convinzione è talmente forte che è presente dappertutto. Come mai, allora, i discepoli che sapevano che Gesù era stato messo a morte per crocifissione, furono convinti che era sempre vivo? Certo, durante la sua vita, aveva manifestato lAmore del Padre suo ridando la vita a dei morti: la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Naim, il suo amico Lazzaro. A questi miracoli aveva aggiunto delle predizioni: "Il Figlio delluomo deve morire e risuscitare il terzo giorno" (Mc 8,31); "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere Ora parlava del tempio del suo corpo" (Gv 2,19ss). Ma questo annuncio di una risurrezione dai morti restò incomprensibile anche per i suoi dodici amici. Non avevano capito che lannuncio della risurrezione concerneva in primo luogo Gesù stesso, ed è per questo che la sua morte e la sua sepoltura li sconcertò e li disperse. Il racconto pasquale odierno ci narra due modi differenti di reagire di fronte al sepolcro vuoto: Maria conclude angosciosamente che il corpo del Signore è stato portato via; i due discepoli vedono la stessa scena, eppure credono (v.8). Questa differenza definisce bene, per contrasto, che cosè la fede pasquale: superare quello che vedono gli occhi della carne cogliendo nel sepolcro vuoto il "segno" di una realtà viva e nuova. Ciò che il discepolo vide nel sepolcro vuoto fu collegato con quanto aveva detto il Signore a lui e agli altri discepoli prima della sua morte. Quelle parole o gesti spiegavano ora il fatto che egli constatava e gli davano un senso. Con la fede pasquale nasce nei discepoli una intelligenza nuova delle Scritture. Ora le capiscono, perché credono alla sua risurrezione. Cercate le cose di lassù (2ª lettura) Intimamente partecipi della morte e della risurrezione di Gesù, i battezzati sono liberati da ogni schiavitù e si orientano decisamente verso la vita divina rivelata in Gesù Cristo (le cose di lassù). Non si tratta di disprezzare le realtà terrestri, ma di cercare un ordine nuovo, superiore, che ci fa vivere con Cristo in Dio, e che si oppone al vecchio ordine basato sulle pratiche alienanti del paganesimo (le cose di quaggiù). Il cristiano è sempre in atteggiamento di ricerca. La rinascita del battesimo non ci assicura un possesso pieno e definitivo del nostro fine, ma ci incammina verso di esso. La nostra esistenza di battezzati consiste in questo impegno di ricerca rinnovata e continua del suo fine che è Gesù Cristo. Questa è la condizione dei battezzati nel mondo: a metà strada tra Dio e il mondo, tra le realtà terrene e quelle celesti, ultime. Riflessione pastorale La fede senza le opere è morta. Se crediamo in Cristo morto e risorto per la risurrezione di ogni uomo e che ha affidato a noi il compito di realizzare la sua opera, non possiamo stare con le mani in mano. Facciamo il passaggio, la Pasqua, dallinerzia alla attiva presenza "redentrice" di ogni nostro fratello e sorella che incontriamo.
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